The first Local Living Lab of Biocircularcities in the Città Metropolitana di Napoli (CMNA) was held on 25 March 2022. The meeting took place online due to the current pandemic situation. In addition to the project staff, seventeen participants from different backgrounds attended the meeting.
After participants introduced themselves in a first dynamic using the Mural online platform, the project leader Rosaria Chifari, from Fundació ENT, provided an overview of the main objectives of the Biocircularcities project. Then, Enrica Leccisi from CMNA described the waste management model in the CMNA, also showing some local circular bioeconomy good practices and giving an overview about the local, national and European waste regulatory framework.
A second dynamic on Mural and a roundtable enabled stakeholders to discuss the criticalities in the local management of municipal and agro-industrial biowaste as well as the strategies or good practices for collection, treatment and valorisation of this waste stream.
The conclusions of those interactive activities were drawn by Amalia Zucaro from ENEA. The following concerns emerged from the first Local Living Lab in CMNA: lack of trust of local population, lack of local biowaste treatment plants, (i.e. composting and anaerobic digestion) and scarce cooperation among the local authorities in charge of waste management and supply chain actors.
Moreover, the invited stakeholders shared potential strategies able to tackle the spotted needs for the biowaste management system in the CMNA:
- gaining trust of locals through adequate information and waste management solutions with visible environmental and economic benefits;
- revamping the existing treatment plants to make them less impactful on the environment;
- improving separate collection to reduce the amount of biowaste sent to incinerators or landfill;
- increasing the number of composting, anaerobic digestion or other added value alternatives preferring many small plants, rather than a few large ones, in order to reduce the environmental impact and allow each territory to treat its own waste internally;
- retrieving the results from past research and projects, as starting point to expand the range of available circular solutions;
- considering natural capital as an integral element of any industrial development or local waste management strategy;
- creating opportunities of industrial symbiosis to improve the local cooperation together with the implementation of new conversion process to produce added value products and
- applying circular economy actions such as prevention measures to reduce the volume of generated biowaste;
Although many actions are needed to close the loop of the waste cycle, several private companies are already implementing good circular economy practices at local level (e.g. bioplastics, cosmetics, drugs, biogas and biomethane from biowaste, or shopping bags from fabric scraps, etc.). To encourage effective dissemination of good practices, appropriate information campaigns should be organized. The increase in the number of innovative practices in the field of the circular economy would support the bio-economy sector which, already now, is worth a few billion euros in the Campania Region. Through its activities, the Biocircularcities project intends favouring the implementation of circular and innovative good practices by supporting the development of policy recommendations fostering the circular bioeconomy.
Presentations and other outputs are available on the event page.
Il 25 marzo 2022 si è svolto il primo Living Lab locale della Città Metropolitana di Napoli (CMNA), previsto nell’ambito del progetto Biocircularcities. L’incontro si è svolto online, a causa dell’attuale situazione pandemica. Oltre allo staff del progetto, sono intervenuti diciassette partecipanti, in rappresentanza dei diversi attori della filiera di gestione dei rifiuti locale.
Dopo la presentazione dei partecipanti mediante una dinamica sulla piattaforma online Mural, la coordinatrice del progetto, Rosaria Chifari, della Fundació ENT, ha illustrato i principali obiettivi del progetto Biocircularcities. Quindi, Enrica Leccisi, di CMNA, ha descritto il modello di gestione dei rifiuti nell’area Metropolitana di Napoli, mostrando anche alcuni esempi di buone pratiche locali di bioeconomia circolare e fornendo una panoramica del quadro normativo sui rifiuti, a livello locale, nazionale ed europeo.
Dopodiché, attraverso una seconda dinamica su Mural ed una tavola rotonda con tutti gli stakeholder, si è discusso per identificare sia le criticità nella gestione locale dei rifiuti organici urbani e agroindustriali che le strategie e le buone pratiche per la raccolta, il trattamento e la valorizzazione di tali rifiuti.
Amalia Zucaro, dell’ENEA, ha concluso l’evento evidenziando le principali criticità emerse da questo primo Living Lab in CMNA: una mancanza di fiducia della popolazione locale nelle istituzioni, un numero insufficiente di impianti locali per il trattamento dei rifiuti organici (es. compostaggio e digestione anaerobica) ed una scarsa cooperazione tra le autorità locali preposte alla gestione dei rifiuti e gli altri attori della filiera.
Inoltre, i partecipanti hanno dato le seguenti indicazioni per affrontare le criticità rilevate nella gestione dei rifiuti organici dell’area metropolitana:
- riconquistare la fiducia dei cittadini, attraverso un’informazione efficace e l’implementazione di soluzioni che diano benefici ambientali ed economici visibili;
- ammodernare gli impianti di trattamento esistenti, per renderli meno impattanti sull’ambiente;
- migliorare la raccolta differenziata, per ridurre la quantità di rifiuti organici inviati agli inceneritori o alle discariche;
- aumentare il numero degli impianti di compostaggio e di digestione anaerobica così come le soluzioni alternative ad alto valore aggiunto, realizzando molti impianti piccoli, piuttosto che pochi grandi, per ridurre l’impatto ambientale e consentire a ciascun territorio di trattare localmente i propri rifiuti;
- recuperare i risultati di ricerche e progetti degli anni passati, al fine di ampliare la gamma di soluzioni circolari disponibili;
- considerare il capitale naturale come un elemento integrante di ogni strategia di sviluppo industriale o di gestione locale dei rifiuti;
- favorire la realizzazione di percorsi di simbiosi industriale, per una migliore cooperazione locale, nonché l’implementazione di processi di conversione per l’ottenimento di prodotti ad alto valore aggiunto;
- applicare azioni di economia circolare come misure di prevenzione atte a ridurre il volume dei rifiuti organici generati.
Sebbene la strada per chiudere il ciclo dei rifiuti sia ancora lunga, diverse aziende private stanno già implementando buone pratiche di economia circolare, a livello locale (ad es. bioplastiche, cosmetici, farmaci, biogas e biometano dai rifiuti organici o borse della spesa da scarti di tessuto ecc.). Per una maggiore diffusione delle buone pratiche, sarebbe necessario organizzare adeguate campagne d’informazione. Un ulteriore contributo alla crescita del settore della bioeconomia, che già oggi, in Campania, vale alcuni miliardi di euro (7-8 miliardi), può venire dallo sviluppo di pratiche innovative nel campo dell’economia circolare.
Attraverso le sue attività, il progetto Biocircularcities intende favorire l’implementazione di buone pratiche circolari e innovative, supportando l’elaborazione di raccomandazioni politiche a favore della bioeconomia circolare.
Le presentazioni ed altri prodotti dell’evento saranno presto disponibili sulla pagina web dedicata.